RadioDog
(if I can't dance, it's not my revolution)- racconti d'amore da terre resistenti
Si arriva. Si riparte
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E poi arriva il momento in cui ti fermi, ti togli le scarpe e lo zaino,ti metti comodo sdraiato per terra e guardi indietro, la strada che hai percorso fino ad arrivare dove sei ora.
Hai camminato,hai corso, il fiato grosso e il respiro regolare si sonoalternati ciclicamente, scandendo le tue giornate in preparazione a QUESTO MOMENTO.
Ti fermi, posi lo zaino ti togli le scarpe, ti metti comodo sotto un paio di coperte di lana di pecora, che ti ha dato un pastore per passare la notte.
Dormi con lui, sconosciuto pastore, all’addiaccio, in cresta ad una collina, e il cielo srotola una ragnatela infinita di stelle, e qualcuna lo attraversa veloce. Dormi accanto a lui, che ti ha accolto, nutrito,ti ha abbracciato e ora sorride al tuo sguardo felice.
Ti fermi e si ferma il tempo che ti ha accompagnato per mano fino qua e riesci a vedere nitidamente ogni più piccola sfumatura del tuo sentiero,del tuo percorso che prima neanche conoscevi, ma che ora comprendi e, miracolo del cosmo, pra accetti: responsabilità, rischi, doveri e ancora diritti gioie e lacrime e poi sorrisi, fatiche e sconfitte e ancora sconfitte. qualche piccola, main fondo al tuo cuore, enorme e necessaria vittoria.

Disteso, ti giri di lato e parli con il pastore, una lingua che non tua, e nemmeno la sua: è la lingua degli uomini, quelli in cammino. E ridi e lacrime semplici e picole ti accarezzano il cuore.

E allora, solo dopo aver provato questo incontro di persone normali
semplici persone, ti accorgi che non puoi più scappare. che non vuoi più scappare dal suono che parla e unisce l’umanità.
Respira..piano.
Respira forte.
Respira per comunicare.
Comunica per lottare.
Lotta con gli altri
e più non domandare.

Che la strada sia lunga, piena di sassi, e dopo ogni curva ci sia un
fiore.

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