RadioDog
(if I can't dance, it's not my revolution)- racconti d'amore da terre resistenti
Fai finta
Categories: Main

Fai finta di essere un colono israeliano. Uno di quelli cresciuti a pane e Torah, nel rispetto dei vecchi saggi, leggendo commentari talmudici, celebrando sukkot e yom kippur vari e mangiando rigorosamente come le antiche leggi prescrivono da secolie e secoli a questa parte, socondo il rito kosher, sempre attento a non mischiare latticini con carne. Un buon ebreo ortodosso insomma o almeno tenti di esserlo. Sei partito dalla grande città, Tel aviv o Yaffo o Haifa che sia e, seguendo una qualche guida religiosa illuminata ti sei trasferito in questo “bucodiculodimondo”, convinto di riprenderti la terra che Dio ha assegnato a te sin dal nascere dei giorni, quando tutto era ancora da scrivere, dopo che Davide vinse Goliath.
Esci dalla tua casa, che hai costruito con le tue mani insieme a tua moglie.
Fuori ci sono i tuoi figli che giocano con le galline e con le capre, in cortile sotto il sole.
Dopo 2000 anni di persecuzioni vivi nella terra che Dio ti ha donato. Finalmente.
Esci dalla tua casa e sai che starai fuori delle ore perchè vuoi fare un sopralluogo, un giro di ricognizione: negli ultimi giorni i Palestinesi, quei cani infami, hanno alzato un po’ troppo la cresta
e si sono avvicinati un po’ troppo alla zona adiacent alla tua casa.
quindi, oltre al cibo, nello zaino ci metti un bel bottiglione di acqua fresca (del pozzo, delle sorgenti che sono assai numerose nella terra di Palestina), il binocolo, un kit medico (che bravo soldato previdente) e alcuni caricatori per l’ m16.
Zaino in spalla e fucile in mano esci e vedi, dopo neanche 200 metri, 2 figure. Li riconosci, non sono Palestinesi, ma sono quelli che stanni con loro, gli Italiani.
Li vedi camminare, sono a 40 metri.Loro ti hanno già visto da un po’ e hanno pure notato che ti sei inginocchiato, imbracciato l’ m16 e si sono accorti che li stai mirando con perizia. Non ne sono certi ma possono pure indovinare che il fucile non è in sicura.

Ecco, fai finta di essere un colono e che ti ci sono voluti diversi fiumi di sangue per farti sentire in diritto di rivendicare la terra (già abitata da altri) che calpesti ora.
La storia sempre contro di te, la storia che ti ha violato, ti ha sparato, bruciato, deportato, ti ha disumanizzato, ucciso.
La storia che ti ha reso bestia, carne da macello, capro espiatorio.
E ora, che stai riprendendoti ciò ce in cuor tuo ti appartiene, violando, sparando, deportando, disumanizzando, uccidendo chi ti impedirà tutto questo.
Ora che hai sulla punta del fucile chi minaccia la tua famiglia, la tua sicurezza, e sfida il potere della tua arma con il potere della tranquillità,passeggiando in una valle inondata dal sole, con l’aria dolce che muove l’erba secca ma con il passaporto di un altra nazione in tasca.
Ecco,ora, fai finta di esser quel colono e dimmi: perchè non premi quel grilletto?

Comments are closed.