La bottega del cartolaio
è un posto assai buffo
non perché Gigi ha il naso a stantuffo
bensì il clienti, esilaranti tutti, non solo un paio
Il primo al bancone con quel buffo gilet
vuol bene a Gigi il padrone ma anche a Pietro il garzone
non urla mai , non crede più a nulla, non ha religione,
odia guerra e denaro ma ruba e bombarda per tre.
Il secondo ha la cravatta e il cerone in faccia
promette a Gigi gli comprerà tutti i colori
dicon di lui gli altri clienti che è pazzo, maniaco e di fuori,
ma son solo invidiosi perché a merenda lui mangia sempre focaccia.
Poi c’è quello in nero,lo sguardo austero
Gigi lo chiama Dottore, egregio mio professorone,
lui ripensa a quando gli urlavan “figlio del padrone”
“Son finite le matite” , borbotta. Sotto il cappotto ne ha un pacco intero
Quello sudato che gli sta di fianco
continua a urlare a Gigi che tutti ruban le matite e
gli altri rispondono che è pazzo , fascista e mangia kriptonite
quando esce di bottega il signore col gilet dice “vado a casa sono stanco”
Io son li nell’angolino, gioco con rita,
e ci calpestano i disegni e gli acquarelli
e dopo un’ora di coda la mamma mi chiama che c’è la cena pronta sui fornelli
non ci ritorno più da Gigi, stringo forte le dita, la mia matita l’ho costruita.
Melquiades