RadioDog
(if I can't dance, it's not my revolution)- racconti d'amore da terre resistenti
(R)esisteLampedusa. Puntata II
Categories: Main

 

IMG_20140202_180529 2

 

 

Tartarughe e clandestini

 

 

-Siete qui per le tartarughe o per i clandestini?-
-Mi scusi?-
-Eh,dico, siete qui per le tartarughe o per i clandestini?-
-Ma,veramente..-
-Eh,ma una delle due sicuro!-
-Noi siamo ven…-
-Okkei,okkei, chiamatemi a questo numero se non trovate da dormire, cià-

 

 

Fra i carrubi e i muri bianchi e i panni stesi a ingoiare libeccio, camminiamo, increduli cosmonauti senza bandiere da piantare. Qualche cane ci cammina appresso. Hanno la stessa voce di quelli dietro i cancelli del CIE ma sono più gialli.

Io non è che ci capisca molto di cani.

Nei giorni passati qui, fra capperi e carcasse di navi,dentro ad un aeroporto nuovo nuovo con compagn@ da tutt’Europa, Africa e Mediterraneo abbiamo scritto un pezzo importante di storia. E la storia si studia a Lampedusa,certo, le scuole ci sono, ma se ti affacci per via Roma o al vecchio porto,la vedi passare e non hai bisogno di aprire un libro. Si trascina a piedi scalzi o in uniforme e stivali lucidi.

Cammina la storia,naviga,ordina,subisce,si arrende,combatte e poi riparte.

Corvette militari,elicotteri,gendarmi vegliano la più grande delle isole Pelagie. Non è vero che Lampedusa è sola. Camminando sulla sabbia fangosa di mareggiata, arrampicandosi fino al CIE sulla collina o davanti al cimitero dei pescherecci, migliaia di storie,migliaia di nomi febbrilmente osservano Lampedusa che dorme:

Sono gli incubi di chi rinchiuso in una gabbia dopo un naufragio urla, piange e non riesce a dormire. Sono le lettere dei migranti mai scritte ai figli visti annegare a cinquanta metri dalla speranza. I corani e le bibbie bagnati del mare e dell’odio chi ha scelto come Dio il privilegio e il confine.

Sono Re Leopoldo II di Belgio e il maresciallo Graziani,sono francesi,inglesi,tedeschi,portoghesi, spagnoli olandesi e italiani.
Sono espansione dei mercati,delocalizzazione della produzione, libero mercato,colonialismo,neoliberismo,capitalismo,neoestrattivismo. Sono caffè e banane. AK-47,mig,M-16,mangusta e mine. Gas,litio,bauxite,coltan,oro,avorio,acciaio,diamante.

 
Al soffitto di Porto M.,lo spazio costruito dai i compagni e dallle compagne di Askavusa, ( che significa “senza scarpe”), sono appese calzature di ogni foggia e dimensione. Penzolano. Alle pareti una mappa del mondo realizzata con jeans,gonne,vestiti,tutine e poi sugli scaffali pentole, piatti,occhiali, barattoli di conserva di pomodoro.

Friday ora vive ad Amburgo. Guardiamo le pentole assieme.Una per una.

E poi scriviamo tutt@ insieme. Mettiamo in Comune.
Scriviamo un diritto, perché Diritto è il contrario di Potere.

Proviamo a metterci tutto: le pentole, gli incubi, le urla, i muri, le reti,il litio, le lacrime, le lotte e Re Leopoldo.

Qualcuno ha scritto che “uscire da una situazione difficile da soli è egoismo,mentre uscirne insieme è Poltica.”

Non ci serve più discutere di Eurolotte o di Euromediterraneo come di orizzonti verso cui camminare. Ci stiamo gia vivendo. Quest’isola non è diventata un rifugio per l’autosoddisfazione,piuttosto una barca pronta a salpare per incontrare altre isole.

Siamo gioiosi e conflittivi su quell’unica strada che possiamo percorrere. Nelle parole della compagna turca,nella determinazione di St.Pauli, nella degna rabbia di tunisini,austriaci,francesi,spagnoli la storia ha corso più in fretta di noi. Come sempre.

Ritroviamo nuova forza e solida utopia da toccare: Un mediterraneo senza più confini e prigioni.

E’ sera quando ci arrampichiamo al CIE. I cani abbaiano,muti ,nella buffa paura della storia che corre. Con il cappuccio tirato su.

Noi ci accucciamo davanti al filo spinato. Ormai è notte.

Melquiadés

Comments are closed.